18 febbraio 2017

Suor Emilia Filomena RACHELA



Carissime sorelle, la mattina del 10 febbraio 2017, nella Casa “S. Maria D. Mazzarello” di Managua (Nicaragua), il Signore ha chiamato alla Pace eterna la nostra cara sorella Suor Emilia Filomena RACHELA. Nata a Carmignano di Brenta (Padova) il 2 dicembre 1926. Professa a Casanova di Carmagnola (Torino) il 5 agosto 1945. Appartenente all’Ispettoria Centroamericana “N. Señora degli Angeli” – San José.
Emilia era la quinta di dieci fratelli e sorelle di una famiglia cristiana. Era una bambina buona, anche se un po’ biricchina e, fin da piccola, diceva a tutti che voleva diventare religiosa, per questo partecipava tutti i giorni alla Messa. La mamma, conoscendo il suo desiderio, le insegnò ad essere mortificata, a rinunciare a qualche piacere. Costando la sua buona volontà, la mamma la tranquillizzò e le disse che, arrivato il momento, l’avrebbe accompagnata lei dalle FMA. Infatti l’accompagnò a Torino e, quando ebbe 17 anni, il 31 gennaio 1943 iniziò il Postulato ad Arignano e a Casanova visse il Noviziato. Ricordava con riconoscenza la saggia maestra, suor Giulia Mia, per cui questo periodo di formazione fu per lei: «il tempo più bello, per l’impegno di riempirsi di Dio, studiare le Costituzioni e diventare un’autentica FMA. Il giorno della professione dissi a Gesù con forza e decisione: “Gesù, sono tutta tua, in eterno tua, per sempre tua”». Emise i primi voti il 5 agosto 1945. Anche la sorella Rita divenne FMA e si trova nella casa “Maria Ausiliatrice” di Montebelluna.
Dopo la professione nella casa “Madre Mazzarello” di Torino completò gli studi. Compiuti i 21 anni, presentò la domanda missionaria. Aveva bisogno del permesso dei genitori e non sapeva come fare. Presentò alla mamma il foglio e le chiese di firmarlo, ma senza dire di che si trattava. La mamma, senza fare domande, firmò.
Il 4 ottobre 1948 suor Emilia partì dal porto di Genova per il Centroamerica con altre due consorelle: suor Franca Mengoli e suor Angiolina Rizzato. Dopo 19 giorni di viaggio giunsero al porto di Panamá. In seguito furono a Costa Rica alla Casa ispettoriale per prepare i documenti per entrare in Honduras. In quel periodo approfittò per perfezionarsi nella musica. Conobbe la Beata María Romero e l’opera che svolgeva, ammirò la sua dedizione e i sacrifici nell’aiutare i più bisognosi.
In Honduras venne destinata al Collegio “María Auxiliadora” di Tegucigalpa come educatrice dei piccoli. Tutti si meravigliavano che, pur senza conoscere ancora bene lo spagnolo, i bambini la capivano e la seguivano. Suor Emilia era convinta che: “i bambini sentono il cuore che li ama, gli occhi che li guardano e la testa che li capisce”. Nel 1951, emessi i voti perpetui, fu trasferita a Managua (Nicaragua). La gente diceva: “Poverina, morirà di caldo”. Ma lei rispondeva: “Se non muoiono i nicaraguesi, non morirò nemmeno io”. Appena giunse in Nicaragua, capì che quella gente le avrebbe rubato il cuore. Nel collegio “María Auxiliadora” di Managua fu educatrice dei piccoli e catechista. Tutti i sabati andava a Tipitapa per la catechesi. Era solita dire: “Preparare i bambini alla prima Comunione, è per me la cosa più grande, la missione più sacra”.
Nel 1957, con l’intervento diretto della Divina Provvidenza, diede inizio alla costruzione dell’attuale Casa “S. María D. Mazzarello” a Managua per provvedere alla formazione integrale dei bambini e dei giovani dalla scuola dell’infanzia fino al Magistero. Nel 1995 con l’autorizzazione del Ministero dell’Educazione si iniziarono i Corsi di Magistero per i maestri bisognosi di una preparazione come docenti e per conseguire il relativo diploma.
Suor Emilia, amante della musica, organizzò la estudiantina, un gruppo musicale con vari strumenti. Erano più di 100 bambini dagli otto anni in su, che avevano come motto: “Dare gloria a Dio e rallegrare i cuori”. Partecipò a varie rappresentazioni a livello nazionale e internazionale.
Le venne poi affidato nel 1965 un nuovo progetto: la scuola “Gesù Bambino”, situata nel rione detto di San Judas di Managua, un rione molto povero. Con molti sacrifici e bussando alle porte e ai cuori, in quella nazione e all’estero, riuscì a far costruire le aule per la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e secondaria. Terminata la costruzione delle aule, iniziò l’edificio del ginnasio che porta il suo nome.
Come riconoscimento del suo lavoro educativo, suor Emilia ricevette numerose onorificenze dal Governo, dalle Università cattoliche e statali, dalle varie organizzazioni per la cultura e per la difesa dei diritti umani.
Suor Emilia amò molto il Nicaragua, i bambini, le ragazze e i giovani. Era solita dire: “Se i cittadini amassero il Nicaragua come l’amo io, Nicaragua sarebbe un altro”. Era una sorella buona, paziente, ottimista, allegra, coraggiosa, sincera, sacrificata. Donna di fede, amava profondamente Gesù Eucaristia e Maria Ausiliatrice e si dedicava con cuore generoso all’educazione dei bambini e dei giovani. Come don Bosco e madre Mazzarello donò tutta se stessa per loro fino all’ultimo respiro.
Dal 2010, a motivo della malattia del diabete, non poté più occuparsi delle varie attività, ma dalla camera continuò a fare catechesi per i bambini della prima Comunione, a preparare i gruppi musicali, a offrire tutta se stessa per i piccoli e i grandi. Era piena di carità verso i poveri e viveva le opere di misericordia perché nei poveri vedeva Gesù.
Nel mese di gennaio la sua salute declinò fortemente e venerdì 10 febbraio, giorno dedicato al Sacro Cuore di Gesù, il Padre la chiamò a sé a contemplare il suo volto e quello di Maria Ausiliatrice che tanto aveva amato sulla terra.
Grazie, suor Emilia, per la tua luminosa testimonianza di vita missionaria. Dio Padre e la nostra Madre Santissima ti ricompensino per la tua dedizione incondizionata al servizio del Regno. Intercedi affinché il Signore mandi all’Istituto e all’Ispettoria vocazioni missionarie audaci e profetiche come sei stata tu.

L’Ispettrice
Suor Elia María Flores Sandino

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