25 giugno 2014

“The European Dream”, i sogni dei migranti viaggiano verso Bruxelles


A Roma, il 24 giugno 2014, vicino alla Piazza Venezia
di: Emiliano Moccia

BARI – Immagini che raccontano la vita quotidiana dei migranti bloccati in Grecia, del loro sogno di vivere un futuro migliore interrotto dagli stringenti regolamenti europei sui richiedenti asilo. Fotografie che provano a restituire i diritti perduti, le identità stropicciate, a descrivere come si vive durante il lungo periodo di attesa. Volti, oggetti, paura, solitudine, pessime condizioni abitative. E soprattutto, le persone. Perché l’obiettivo principale della mostra itinerante “The European Dream – Road to Bruxelles” è quello di «dare un nome, un volto, una storia ai tanti giovani migranti che cercano accoglienza in Europa con il sogno di poter vivere in condizioni dignitose» spiega Alessandro Penso, fotografo e vincitore del World Press Photo 2014. E proprio Penso è l’ideatore del progetto fotografico realizzato d’intesa con il Festival internazionale di Fotografia Cortona On The Move e con la collaborazione dell’UNHCR.

La mostra fotografica

La mostra itinerante viaggia a bordo di un tir. E’ partita dalla Puglia lo scorso 17 giugno per approdare in Belgio. Bari, Ancona, Roma, Firenze, Milano, Ginevra, Strasburgo. Ed ovviamente, Bruxelles. Perché le ventiquattro fotografie che compongono “The European Dream – Road to Bruxelles” si portano dietro il messaggio di speranza dei migranti ritratti. Giovani provenienti da Afghanistan, Yemen, Marocco, Libia, Nord Africa. Giovani sbarcati in Grecia, «un Paese particolarmente duro con gli immigrati, perché per tanti anni ha rappresentato la porta di accesso per l’Europa ed ha visto passare notevoli flussi migratori». Penso, nel 2011, ha vissuto con i migranti  per raccontare con discrezione «la loro vita quotidiana, l’attesa, come vivono». Ed allora, la tappa obbligata verso Bruxelles è dettata dalla voglia di  recapitare il messaggio direttamente al Parlamento Europeo «affinché abbia un approccio più umano sui temi dell’immigrazione ed inizi a capire che i migranti, prima di essere letti come numeri o dati statistici, sono persone. Con le loro storie e le loro vite. Ed è proprio quello che cerchiamo di trasmettere nelle piazze in cui sosta il tir: vogliamo sensibilizzare i cittadini a conoscere meglio le storie di chi arriva in Europa in fuga da guerre o persecuzioni, far vedere le condizioni in cui vivono i migranti, far conoscere le leggi europee in materia di immigrazione. Come il Regolamento Dublino II, che troppo spesso – evidenzia Penso – non favorisce le esigenze dei richiedenti asilo costretti, magari, a vivere in un Paese in cui non conoscono nessuno, in cui non hanno alcun tipo di possibilità di integrazione e non poter raggiungere i loro familiari residenti in altro Stato».

Lo sbarco delle foto

La mostra allestita all’interno del tir, dunque, terminerà la sua corsa a Cortona il 17 luglio, nel giorno di inaugurazione del “Festival Cortona On The Move – Fotografia in Viaggio”. Ma i promotori puntano a proseguire l’esperienza, a toccare altre piazza, altre città. Meglio se portuali, perché danno l’idea dello sbarco, dell’arrivo in un’altra terra. Come è successo per quei migranti ancora fermi in Grecia. «Alcuni sono richiedenti asilo, altri rifugiati politici con il permesso di soggiorno, ma inchiodati nel Paese ellenico per via delle sue regole restrittive». Ed allora, l’augurio di Penso è che quelle foto continuino a viaggiare. Per costruire il sogno di un’Europa che ascolta, che aiuta, che accoglie. «Senza pregiudizi». Per seguire il percorso basta andare su facebook e cercare il profilo “Road to Bruxelles”.


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