21 marzo 2014

"Come costruire una convivenza interreligiosa felice?"

Ha risposto il gruppo canadese "Path of Abraham" composto da ebrei, musulmani e cristiani, durante l'incontro a Nazareth organizzato dalla Moschea locale e dal Patriarcato latino di Gerusalemme.

"Come costruire una convivenza interreligiosa felice?”: è partito da questa domanda l'incontro che, la scorsa settimana, ha coinvolto a Nazareth, in Terra Santa, un gruppo di ebrei, cristiani e musulmani provenienti da Toronto, Canada. Sono i membri del gruppo denominato “Path of Abraham”, che, durante l'evento, hanno discusso del contributo della religione nel mondo contemporaneo per la costruzione della pace tra i popoli e tra le culture. 
Come riferisce il sito ufficiale del Patriarcato latino di Gerusalemme, l'organizzazione dell'incontro è stata affidata alla moschea di Nazareth; l’animazione invece a mons. Giacinto Boulos Marcuzzo, vicario patriarcale latino per Israele, in collaborazione con l’intendente della moschea, sheikh Atef Fahoum, e i tre responsabili del gruppo canadese, il rabbino Bayron F. Kohl, padre Damien MacPherson e l’imam Abdul Hai Patel.
L’iniziativa ha coinvolto 32 persone e ha voluto promuovere la pacifica convivenza tra diverse religioni, sulla scia dell’incontro interreligioso presieduto da Benedetto XVI, nel maggio del 2009, proprio a Nazareth.
Alla domanda che ha animato l'evento, cioè come sia possibile vivere in armonia pur nelle diversità, mons. Marcuzzo - riporta il sito - ha risposto: "Gesù non ha rifiutato e disprezzato la ‘diversità’ dell’uomo, ma l’ha presa su di lui e si é fatto lui stesso uomo, innalzato l’uomo e ha creato una profonda unità”. 
"A volte, dei problemi sono sorti nelle relazioni con le altre religioni", ha invece osservato Atef Fahoum, tuttavia essi non sono da considerare “espressione della comunità musulmana, ma piuttosto il frutto di piccoli gruppi integralisti e politicizzati”. Ha poi sottolineato che “la moschea e la Chiesa dell’Annunciazione sono state tradizionalmente il centro della città di Nazareth", oltre che il simbolo "della loro secolare coesistenza pacifica". "Gli abitanti di Nazaret - ha infatti dichiarato Fahoum - mi chiamano 'l’imam dell’Annunciazione' e il mio fratello 'il vescovo della moschea bianca'”. 



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