21 maggio 2013

"New Media & Migrazioni": storie vere cercasi!


Roma - La Tavola Rotonda "New Media & Migrazioni" organizzata dagli Scalabriniani a Roma presso lo Cser (Centro Studi Emigrazione di Roma) ha cercato di offrire uno spaccato su un tema che il giornalismo descrive quotidianamente provando o illudendosi di descrivere un fenomeno per natura in continuo movimento. Ci sono esigenze che il mondo della comunicazione non può non tenere presenti: occorre puntare di più su una narrazione, su una descrizione che esca dalle logiche della stigmatizzazione, della marginalizzazione e dell'allarme e che tenti di restituire la complessità, la pluralità, l'essere variegato di un fenomeno difficile, altrimenti, da inquadrare.
Gli interventi dei relatori intervenuti per l'occasione hanno toccato questioni delicate come nel caso della relazione d. Mario Morcellini, nella quale si è sottolineato come i migranti nell’informazione sono colti solo nel momento dell’atto criminale, sovraesposti nella cronaca nera o di come i media moltiplichino i migranti, creando un’asimmetria tra l’esperienza reale e quella simbolica.
Il linguaggio utilizzato, la scelta delle parole per descrivere il fenomeno della mobilità umana è stato un elemento comune tra i relatori assieme al fatto che se è vero che i new media offrono immense possibilità ed opportunità di prendere parola, in prima persona, da parte di tanti cittadini stranieri, non si può dimenticare il rischio di autoreferenzialità, di parlare solo ad una data comunità elettiva. È quanto affermato in particolare da Paola Springhetti nel suo intervento: se è vero, infatti, che i nuovi mezzi di comunicazione consentono spazi di pluralismo, il rischio del ghetto è sempre dietro l'angolo.
L'illustrazione di Roberta Gisotti sulla dittatura dell'audience, anche sul tema delle migrazioni, svelando l'inganno del sistema italiano dell'auditel, ha mostrato quanto la televisione sia ancora il punto di riferimento di interessi soprattutto economici.
C'è una necessità basilare, ad esempio, ricordata dal blogger Gabriele Del Grande che ha animato la sessione pomeridiana dell'incontro: porsi in ascolto delle storie concrete legate a uomini e donne altrettanto reali, mettendo da parte la cronaca distaccata del fenomeno migratorio, perché sono queste persone che stanno scrivendo la storia che, in seguito, cercheremo di raccontare. Ogni essere umano ha diritto a potersi muovere, spostare, sognare una vita diversa e intraprendere il cammino per realizzarla e trovare il proprio posto nel mondo.
Se mai un giorno il mondo sceglierà la libertà di circolazione sarà perché tante migliaia di giovani, madri, uomini e donne hanno rischiato per il loro sogno. (Gabriele Beltrami)

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