26 novembre 2012

RICONCILIAZIONE, UNA CONFERENZA “PER SUPERARE LE DIVISIONI”


Si svolgerà a Juba nel prossimo mese di aprile la prima conferenza nazionale di riconciliazione indetta dal governo per superare antiche divisioni e contrasti che alimentano violenze e sospetti tra le diverse comunità. Lo riferiscono i mezzi di informazione secondo cui l’iniziativa prevede la partecipazione di centinaia di delegati provenienti dai dieci stati che compongono il paese.
“Il Sud Sudan deve riconciliarsi con il suo passato” ha detto inaugurando i lavori della prima riunione preparatoria, il vicepresidente Riek Machaar Teny, “e suoi cittadini accettare quello che è stato, non necessariamente dimenticando la storia, ma venendo a patti con essa”.
All’incontro – il primo di una serie fino al mese di aprile – erano presenti rappresentanti politici e esponenti delle associazioni locali e organizzazioni non governative internazionali.
Dopo l’indipendenza Machar è stato il primo politico di spicco ad avviare un processo di riconciliazione, presentando le sue scuse per le violenze e i dissidi che hanno contraddistinto la lunga scissione tra comunità Nuer e Dinka-Bor all’interno del Movimento popolare per la liberazione del Sudan (Splm) negli anni della guerra civile.
Nel 1991 i Nuer guidati da Machar dichiararono uno scisma dal movimento guidato dall’allora leader John Garang de Mabior per rivendicare la piena indipendenza delle regioni meridionali da Khartoum. In quello stesso anno nella città di Bor si consumò uno dei peggiori massacri della storia recente del Sud Sudan in cui circa 85.000 civili furono uccisi e altrettanti feriti in due mesi di combattimenti tra le due comunità. La riconciliazione avvenne nel 2002.

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