31 marzo 2011

Lampedusa: comincia la conta dei migranti da trasferire, atteso Primo Ministro


Sono ore frenetiche a Lampedusa e decisive per risolvere i problemi seguiti all’arrivo di migliaia di migranti dalle coste africane. “In questo momento – dice alla MISNA Oliviero Forti, responsabile immigrazione della Caritas Italiana in questi giorni sull’isola – al centro di contrada Imbriacola si sta procedendo all’identificazione di ogni persona che sarà poi imbarcata sulle navi, intanto arrivate a Lampedusa, che dovrebbero procedere al trasferimento degli oltre 6000 migranti sulla terraferma”. Secondo il responsabile della Caritas, l’insufficienza dei pasti distribuiti e di altri generi di conforto è conseguenza diretta del numero stesso delle persone in questo momento sull’isola: “Noi stiamo cercando di sopperire distribuendo pasti e coperte – aggiunge Forti – cercando anche di stare molto attenti alle modalità di distribuzione per evitare che la folla si accalchi. Le strutture del centro, pensate per un migliaio di persone, non sono ovviamente capaci di preparare pasti a sufficienza”.
Gli abitanti dell’isola attendono intanto l’arrivo annunciato per oggi del primo ministro Silvio Berlusconi. Il capo del governo dovrebbe tenere una conferenza stampa alle 15.30 presso la base dell’aeronautica e troverà una comunità divisa. Se al porto già da stamattina spiccano due striscioni di benvenuto, una parte della locale società civile sta preparando striscioni e manifesti di segno contrario: “Questo governo ha consentito che si creasse l’emergenza a Lampedusa – dice alla MISNA Paola La Rosa, tra i promotori delle iniziative anti-governative – manifesteremo contro di lui. L’isola è diventata invivibile, i migranti cercano di sopravvivere come possono, abbandonati quasi al loro destino, costretti a ripari di fortuna”. Intanto, tra i migranti – altri 50 sono arrivati nelle ultime ore – gli umori sono i più diversi, ma secondo varie fonti della MISNA sostanzialmente di attesa e timore che una volta imbarcati possano essere portati non verso l’Italia – come comunque ha finora riferito il governo – ma verso la Tunisia.
[GB]
Fonte: www.misna.org

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