15 febbraio 2011

A Lampedusa…(2), giovani migranti in cerca di lavoro


(MISNA - Italia). La situazione al momento è calma e non ci sono stati nuovi arrivi. Al centro di accoglienza ci sono circa 2000 persone, che nei prossimi giorni dovrebbero essere tutte trasferite. Da informazioni ufficiose sembra poi che difficilmente si dovrebbero verificare sbarchi a ripetizione come quelli dei giorni scorsi”: a parlare con la MISNA è padre Vincent Mwagala, vice parroco di Lampedusa, contattato telefonicamente sull’isola siciliana, terra d’approdo negli ultimi quattro giorni per oltre 5000 migranti, provenienti prevalentemente dalla Tunisia. Le informazioni ufficiose citate da padre Mwagala sono in riferimento ai pattugliamenti da parte dell’esercito tunisino delle zone costiere da cui sarebbero partite la maggior parte delle imbarcazioni arrivate a Lampedusa e sono state confermate alla MISNA da fonti tunisine oltre che dall’agenzia di stampa ufficiale tunisina ‘Tap’, la quale oggi riferisce di una “campagna di lotta contro l’emigrazione clandestina in direzione dell’Italia lanciata nella zona della costa di Gabes”. Secondo la Tap, unità dell’esercito (affiancate da elementi della Guardia nazionale e da pescatori di Zarrat) hanno avviato pattugliamenti serrati per impedire i tentativi di emigrazione irregolare, “bloccando tutti i punti di passaggio possibili e creando posti di controllo ai porti di Gabes e Zarrat”. Da Lampedusa, le fonti contattate dalla MISNA sottolineano inoltre come il flusso di migranti registrato negli ultimi giorni sia completamente differente da quello degli anni precedenti. La maggior parte dei migranti sbarcati è costituita da giovani uomini in età lavorativa, spesso istruiti e in molti casi con notevoli quantità di denaro a disposizione, al punto che, “come mai era accaduto in passato, è facile vederli entrare nei negozi per comprare qualcosa” spiega il viceparroco di Lampedusa, aggiungendo che molti di loro dicono di aver lasciato la Tunisia perché in cerca di lavoro, denunciando una grave situazione economica in patria. Contattato a Tunisi padre Ramon Echeverria - vicario generale della Diocesi della capitale tunisina e missionario dei Padri Bianchi – conferma alla MISNA la natura economica dell’inedito flusso migratorio che ha investito Lampedusa. “Al momento il principale problema del paese è l’economia, che ha subito forti contraccolpi dagli stravolgimenti politici e sociali avvenuti nelle ultime settimane. Già prima della rivoluzione, il 40% dei giovani tunisini voleva andare in Europa. Se considerate che oggi sul fronte economico la situazione è peggiorata, perché ai problemi della crisi internazionale si sono sommati quelli della ‘rivoluzione’ , e aggiungete il fatto che il settore delle forze di sicurezza è quello che ha subito i contraccolpi più forti dai recenti cambiamenti politici avvenuti in Tunisia, con conseguente diminuzione dei controlli, capirete perché molti giovani hanno deciso di prendere la via del mare e tentare di raggiungere l’Europa” dice il missionario. 
[MZ]

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