10 gennaio 2011

MOBILITÀ UMANA, FENOMENO MIGRATORIO

Dallo Strumento di lavoro del Capitolo Generale XXII
Roma 2008

Vi incoraggiamo a riprendere lo strumento di lavoro del CGXXII e farvi una lettura attenta.
  • Costituisce per ognuna di noi una nuova opportunità per riflettere e prendere maggior consapevolezza di come l’Istituto sta rispondendo al fenomeno migratorio, cioè alle persone costrette a emigrare.
  • Ci serve anche per confrontarci come Ispettoria con il resto delle Ispettorie.
A che punto siamo davanti a questo fenomeno oramai di casa?
Come proseguiamo nella logica dei piccoli passi?
Che cosa suggeriresti? Cosa pensi che sarebbe da farsi già?


_Dallo Strumento_

Le comunità sensibili a questo fenomeno sono segni credibili

«Si coglie l’urgenza di aprirsi a risposte significative nel campo della mobilità umana. Alcune Ispettorie già lavorano con iniziative e progetti a favore di questo fenomeno sociale. Le comunità sono segni credibili nel donarsi fiducia reciproca, nonostante le diversità di cultura e di razza, vivendo insieme nell’amore, offrendo ospitalità e accoglienza. L’azione educativa, le opere sanitarie e sociali, la promozione umana, la capacità di interagire – nel rispetto e nel dialogo – con persone di varie nazionalità e culture sono un segno credibile in questo nostro tempo caratterizzato da conflitti e dalla paura dell’altro». (n. 57)

Le persone

«Dalle sintesi delle Ispettorie si rileva che il fenomeno migratorio coinvolge giovani e adulti, donne e uomini che, a seconda del contesto culturale da cui provengono, sono portatori, allo stesso tempo, di problematiche e di opportunità.
Se da una parte si rilevano felici situazioni di integrazione e di convivenza pacifica delle diverse culture, dall’altra si evidenziano casi di sradicamento familiare, separazione dei coniugi, infedeltà, abbandono dei figli, emarginazione, sfruttamento sessuale e lavorativo della donna; situazioni di promiscuità, prostituzione, gravidanze precoci, rischio e sfruttamento nel lavoro a tutti i livelli, perdita di identità culturale e religiosa.» (n. 65)

Le iniziative
  • Qualche Ispettoria accenna ad iniziative pastorali tra gli immigrati e di collaborazione con altre organizzazioni civili ed ecclesiali. Si percepisce l’urgenza di inserirsi nei quartieri in cui vivono gli immigrati con una presenza educativa qualificata, non limitandosi a iniziative episodiche, circoscritte e parziali. (n. 65)
  • La via per rispondere a questa chiamata della mobilità umana è individuata da alcune Ispettorie in una programmazione pastorale sistematica per educare a riconoscere l’interdipendenza dei popoli, accettare la realtà multiculturale e multireligiosa, accogliere e rispettare la diversità dell’altro/a, così da arrivare gradualmente al dialogo interculturale e interreligioso. (n. 66)
  • Le Ispettorie sottolineano l’urgenza di farsi attente agli immigrati che vivono nelle città. Si tratta di offrire loro opportunità formative nella scuola, nella formazione professionale, nell'oratorio, nelle opere sociali, raccordandosi con le istituzioni locali e/o con altre agenzie educative. Educando all'integrazione sociale si forniscono risposte a situazioni concrete dove, a volte, non arrivano le amministrazioni pubbliche. (n. 66)
  • In alcuni contesti si propone di creare strutture di tipo familiare per i migranti, potenziando i centri di promozione per la donna e offrendo appoggio ai figli. (n. 66)
  • Sono indicate in proposito alcune modalità: cercare mezzi per comunicare con i genitori assenti, assicurare équipe di orientamento con il coinvolgimento della comunità educante. (n. 66)
  • Nei luoghi di maggiore immigrazione si ipotizzano presenze di comunità interculturali costituite da FMA provenienti dagli stessi paesi degli immigrati. (n. 66)
  • Si auspica «il maggiore coinvolgimento della comunità educante nell'elaborazione di progetti educativi in risposta alla mobilità umana». (p. 66)
Per una casa comune...
  • Si desidera «l’accompagnamento di chi già opera a contatto con il fenomeno migratorio e l’elaborazione di una proposta educativa sistematica che assuma gli orientamenti dell’Istituto al riguardo (cf Progetto Per una casa comune nella diversità dei Popoli [2002] e Campagna Famiglia Migrante [2007])». (p.66)

Segni da far risplendere

«Collaborare per fare del mondo una casa aperta per tutti i popoli. Il fenomeno della mobilità umana ci chiama ad elaborare percorsi educativi sistematici per favorire il passaggio dalla multicultura di fatto al dialogo interculturale. Promuovere questo processo è condizione per un’integrazione positiva, per sviluppare una cultura della pace e della speranza e per rispondere alla domanda di educazione soprattutto di bambine/i, delle donne e dei giovani immigrati». (p. 78)

Scarica lo Strumento di Lavoro del CG XXII.

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